MASSAGGIO AYURVEDICO E REIKI A MESSINA

massaggio ayurvedico e Reiki per il benessere personale a Messina si effettuano anche a domicilio

sabato 27 marzo 2010

Massaggio ayurvedico

Il massaggio è considerato la più primitiva forma di terapia, è istintivo per ciascuno di noi auto massaggiarsi per alleviare un dolore o per scaldarsi. Oggi, il massaggio ricopre applicazioni terapeutiche, riabilitative, estetiche e sportive.

Proprietà del massaggio:
- azione generale sull’organismo;
- regolazione del tono muscolare;
- incremento del deflusso venoso e linfatico;
- ampliamento del calibro locale dei capillari;
- attivazione delle ormoni nervosi e tessutali;
- azioni riflesse sugli organi interni e cute;
- azione sedativa generale.

Massaggio ayurvedico

Ayurveda significa “Scienza della vita”. La medicina ayurvedica, nata in India circa 3000 anni fa, si basa su una concezione “olistica” dell’uomo, che considera il corpo inscindibile dalla mente. Buone abitudini di vita, un’alimentazione sana ed il massaggio (visto come una sorta di “chirurgia” esercitata con le mani) sono ritenute fondamentali per la prevenzione delle malattie.
Il massaggio ayurvedico ha, quindi, antichissime origini indiane, le sue regole si trovano negli antichi testi che costituiscono la base della medicina ayurvedica: la Sushruta e la Charaka Samhita.
Il suo scopo principale è quello di ripristinare l’equilibrio dell’organismo e di mantenere la salute fisica e mentale, è considerato un ottimo strumento per combattere lo stress ed un valido aiuto per la cura delle malattie, preserva le aree vitali del corpo (chiamate MARMA), mantenendole in ottime condizioni ed ha effetti di potenziamento sulle difese naturali.
Si può tranquillamente affermare che il massaggio ayurvedico rappresenta un supporto ideale da associare ad altri generi di cure di tipo alternativo o tradizionale.
Prima di una seduta è importante informare il massaggiatore delle proprie condizioni fisiche, è bene metterlo al corrente, per esempio, se si soffre di qualche disturbo cronico, se si è subito un intervento di recente, se negli ultimi tempi si è stati sottoposti ad ingessature. In generale, qualsiasi dettaglio, che influenzi il proprio stato di salute, può essergli di aiuto: per la personalizzazione del trattamento, per indicargli le zone che hanno un bisogno maggiore e affinché prenda tutte le accortezze necessarie al caso specifico.
La riuscita della seduta, che ha una durata di circa 30/40 minuti, è, sicuramente, favorita anche dalle condizioni e dall’ambiente in cui si opera.
Per favorire la distensione ed il rilassamento, indispensabili per lavorare sul corpo, non potranno mancare, durante un trattamento:
• un ambiente calmo e tranquillo, adeguatamente riscaldato ed illuminato da una luce tenue;
• la diffusione di incensi ed essenze profumate;
• musiche rilassanti e mantra indiani (sono parole antiche considerate sacre, esse corrispondono a suoni che producono effetti distensivi sulla mente).
Il massaggio ayurvedico si avvale anche della “riflessologia plantare”, secondo questa tecnica, ogni punto della pianta del piede è collegato, tramite una terminazione nervosa, agli organi del corpo umano. Maneggiando in modo adeguato i punti esatti della pianta del piede si ottiene, di riflesso, un massaggio della zona corrispondente del corpo, permettendo l’intervento anche su aree non raggiungibili manualmente, come per esempio gli organi interni.
Elenchiamo di seguito le più importanti proprietà di questa antichissima arte di massaggio:
• attivazione della circolazione sanguigna e linfatica, con un più facile nutrimento di tutti i tessuti;
• azione benefica sulla colonna vertebrale;
• effetti tonici sui muscoli;
• conseguenze positive sullo stato psicologico della persona;
• riequilibrio dei livelli ormonali;
• miglioramento dell’interscambio dei fluidi corporei con una più semplice eliminazione delle tossine;
• concreta azione sul sistema nervoso (è in grado di calmare o stimolare i nervi attraverso l’uso di tecniche diverse, è ottimo, quindi, per tutti i disturbi legati a tensione, ansia e nervosismo);
• azioni positive su insonnia, emicrania, stanchezza e digestione;
• efficace nelle slogature, contratture, distorsioni, tendiniti, stiramenti muscolari, edemi degli arti e crampi;
• effetti benefici per le donne in gravidanza (aiuta per il mal di schiena e per la circolazione).
Il massaggio ayurvedico è controindicato quando un dolore o un’infiammazione è in fase acuta (in caso di strappi o distorsioni importanti si deve aspettare da ventiquattro a quarantotto ore prima di massaggiare la zona traumatizzata, per lasciare all’infiammazione il tempo di ridursi). Se si soffre di ipertensione o problemi di cuore il massaggio potrebbe essere indicato, ma è meglio prima consultare il medico; lo stesso vale in caso di flebiti o problemi circolatori particolarmente seri. Le ferite aperte non vanno mai massaggiate, evitare il massaggio anche se si soffre di micosi o di altre malattie cutanee infettive per eludere i rischi di contagio ad altre persone. In ogni caso, la regola fondamentale da tener presente è questa: se si soffre di disturbi particolari e non si è sicuri del beneficio del massaggio, chiedere il parere del proprio medico o di un massaggiatore professionista.
L'ayurveda (in sanscrito: आयुर्वेद) è la medicina tradizionale utilizzata in India fin dal IV millennio a.C., diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidentale. Ayurveda è una parola composta da ayu, vita e veda conoscenza, traducibile quindi come scienza della vita. Viene citata per la prima volta nel Charaka Samhita, un trattato di 500 principi medicinali compilato intorno al 1000 a.C. durante il regno dell'imperatore buddhista Kanishka
È attualmente annoverata dall'Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati.
Antico e complesso sistema, si è sviluppato nella sua forma attuale attraverso millenni di ricerche e sforzi innovativi. L'ayurveda si occupa da tutti i punti di vista del benessere dell'uomo, nel suo aspetto fisico, psichico e spirituale e si occupa delle patologie tanto quanto dello stato di salute normale. Lo scopo è quello di aiutare i malati a curarsi, e le persone sane a mantenere il proprio benessere e prevenire le malattie.
I principi medicinali utilizzati sono, in genere, minerali, metalli purificati ed erbe, in forma di polveri, pastiglie, infusi etc. La maggior parte è di natura fitoterapica, come l'Amalaki (emblica officinalis), il Trikatu, un composto di tre erbe, zenzero, pepe e pippali (piper longum), Haridra (curcuma), Brahmi (centella asiatica), Tulsi (basilico sacro), Erand (ricinis communis), Guduchi (tinospora cordifolia), Kumari (aloe), Gokshur (tributis terrestris). Ogni medicinale ha una specifica modalità di utilizzo, perché agisca alla sua massima efficacia.
Alle diverse sostanze da assumere, l'ayurveda affianca esercizi di respirazione profonda, differenti secondo lo stato di salute.
La leggenda
Secondo la mitologia indiana l'ayurveda è un dono proveniente dal dio Brahma, il creatore di tutte le cose. Fu Indra, il re degli dei, a ricevere il dono e a trasmetterlo, attraverso generazioni di discepoli, agli esseri umani.
I dosha
Nella cultura indiana, per denominare gli stati fisici e mentali di un individuo, si ricorre spesso a metafore provenienti dagli elementi primari. Ogni individuo sarebbe quindi composto di tre principali dosha (energie vitali) in proporzioni diverse: vata, pitta e kapha che determinano i diversi stati di salute. In particolare:
• Vata
è aria e spazio, corrisponde ai movimenti della mente e del corpo, alla respirazione e si caratterizza come leggero, veloce e secco.
• Pitta
è fuoco e acqua, e corrisponde al metabolismo digestivo e all'attività intellettuale.
• Kapha
è acqua e terra, e corrisponde alla massa corporea, alla lubrificazione degli arti, e si caratterizza con aggettivi come lentezza, calma e pazienza.
I dosha consentono di classificare le tendenze psico-fisiche presenti nel corpo e le disfunzioni che ne possono derivare. Secondo l'ayurveda le patologie nascono quando si vengono a creare degli squilibri nei dosha; l'individuazione degli squilibri in un dosha, corrispondente alla diagnosi, conducono a trovare i rimedi per ristabilirne lo stato di equilibrio e quindi la guarigione.
Il riequilibrio di un dosha si ottiene attraverso cambiamenti nello stile di vita, una dieta appropriata, la qualità del sonno, erbe, olii, massaggi, colori, pietre particolari e pratica dello yoga.

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